ONLUS COME "ISOLA COLLABORATIVA"



"Love of beauty is taste.
The creation of beauty is art".
(Ralph Waldo Emerson)


AGGREGAZIONI E SINERGIE.
Per i partner coinvolti si individueranno punti di riferimento operativo all'interno della sede del Centro Studi stesso in un'ottica di permanente attivazione di sinergie:

- sul piano del coinvolgimento operativo
- dell'impiego di collaboratori, di addestramento professionalizzante
- di interscambio culturale
- di creatività
- di processi di formazione di mestiere (artigianato artistico e industria creativa)
- di attenzione all'ambiente
attivando di volta in volta (con calendarizzazione programmata):
- eventi divulgativi e promozionali
- workshop
- incontri di sensibilizzazione
- momenti di progettualità e percorsi formativi.

A rotazione potranno essere coinvolte altre realtà operanti nel terzo settore in un quadro di presentazione, coinvolgimento e valorizzazione dell'esistente nel settore no profit che possa avere collegamenti virtuosi con il mondo dell'artigianalità, dell'arte, della sostenibilità, della creatività e della cultura.
L'"ISOLA COLLABORATIVA" creata all'interno della sede del Centro Studi per la formazione, l'ospitalità culturale e conviviale potrà diventare "VETRINA" per le creazioni degli allievi realizzate durante i corsi di formazione.


"Un progetto in grado di sensibilizzare a livello multisettoriale, enti, istituti, realtà, aziende, associazioni, etc. in cui uno dei focus principali è di fissare un equilibrio di lungo termine raggiungibile solo integrando obiettivi economici di breve - irrinunciabili per la remunerazione di capitale e lavoro - con altri, non economici ma capaci di generare valore, che fanno riferimento al rapporto con l’ambiente, la società, la cultura, l’arte e il territorio, i media, le istituzioni, la legislazione e soprattutto la dimensione etica. La tesi si inserisce nel dibattito sul ruolo sociale dell’impresa, alla luce del fallimento di un modello di sviluppo che ha posto enfasi esclusivamente sui risultati finanziari immediati, a scapito di ogni attenzione alla compatibilità con il contesto ambientale e sociale. Un agire responsabile trae per contro ispirazione e attinge risorse proprio da questi due macrocontesti, per poi restituire compensi e contributi in una logica di scambio. Programmi di riduzione dell’impatto ambientale, la promozione del territorio, la garanzia di ambienti di lavoro salutari e stimolanti, la qualità dei prodotti, la promozione della cultura attraverso azioni filantropiche, l’avvio di collaborazioni artistiche con finanziamenti e donazioni, la realizzazione di musei aziendali sono tutti aspetti illustrati attraverso l’esempio concreto di aziende che da anni hanno deciso di perseguire la difficile sfida di integrare etica, estetica ed economicità nella "filiera". In un momento in cui i prodotti artigianali e di alta qualità stanno cambiando radicalmente il modello di consumo, con un ritorno a valori, significati e metodi di produzione dell’era preindustriale, senza nostalgie per il passato ma anzi incorporando nel prodotto, nella comunicazione e nella distribuzione nuove tecnologie e nuove esigenze, immateriali ed emozionali, in grado di generare utili".

(grazie al contributo di Francesca Romana Rinaldi, "IMPRESA MODA RESPONSABILE - Integrare etica ed estetica nella filiera", Rinaldi/Testa, editore Egea).

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